Parafrasando quella vecchia, ma bella canzone di Sergio Endrigo ” Ci vuole un fiore” mi sono resa conto di quanta verità c’è in una canzone così semplice. Non mi ero mai soffermata a pensare a quanta importanza hanno i semi per il ciclo vitale del nostro pianeta fino a quando, sfogliando un giornale, mi hanno molto impressionato i dati rilevati riguardanti una forte diminuzione di produzione di vari semi nell’arco di 80 anni. Mi ricordo di aver letto che il mais da circa 300 varietà è arrivato a 12, i pomodori da circa 400 a 40 e l’insalata da quasi 500 varietà a 36. Quante varietà di semi sono si sono già persi! Forse anni fa, in pieno sviluppo industriale, siamo stati tutti coinvolti e attratti dal processo di globalizzazione che per me ha più svantaggi che vantaggi. In tempi remoti, i semi sono stati la merce di scambio tra le popolazioni, oggi il 75% delle sementi mondiali è in possesso di 10 mega gruppi industriali e spesso questi semi sono varietà selezionate coperte da brevetti. Fortunatamente, oggi, c’è un ritorno alla salvaguardia e coltivazione della terra, cercando di riportare alla luce quelle specie autoctone ancora esistenti nel nostro territorio. Bisogna perciò cercare di acquistare prodotti locali e aiutare così coloro che cercano di portare avanti, con passione e tenacia, le tradizioni e le tipicità territoriali.
A presto
-A.
Questa melodia mi riporta indietro, all’anno prima del mio matrimonio…
Fantastico cantautore!
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Anche a me ha ricordato quando ero bambina e la cantavo sull’ altalena a casa.😊
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